Durante il corso della primavera e dell’estate di quest’anno abbiamo continuato a pubblicare su questo portale nuovi contributi di artisti, critici e curatori che vorremmo ora ringraziare per aver condiviso con noi le loro interpretazioni della materia archeologica e averne rivelato l’inesausta attività e la molteplice capacità di generare nuovo, e persino imprevisto, significato: Lucy Raven, con Diana Campbell Betancourt, Cairo Clarke, Petrit Halilaj, Anna Boghiguian, con Marianna Vecellio, Negar Azimi e Giovanna Silva, Luisa Lambri, Gianni Pettena, Carlo Alfano – evocato da una immaginaria passeggiata archeologica fra Paestum, Pompei, Ercolano e Pozzuoli con la figlia Flavia Alfano – Beatrice Gibson e Nick Gordon, con Claire Fontaine e ৺ ෴ ර ∇ ❃﹌﹌, Cooking Sections, Haris Epaminonda, Anna Maria Maiolino. Sia attraverso i loro contributi inediti che attraverso la possibilità di ripubblicare e ricontestualizzare materiali preesistenti, strumenti e appunti di lavoro, o componenti intime e private afferenti ai processi decisionali e formali che strutturano la loro ricerca, il portale si è configurato come un discorso aperto che, della ricerca degli artisti, condivide non solo ciò che conosciamo, che è pubblico e ufficiale (l’opera) ma anche ciò che la precede, la accompagna e la segue, ciò che per varie ragioni non diventerà mai un’opera o che lo è, ma a suo modo, rimanendo spesso inavvertito, sconosciuto, inesplorato o, per usare un’espressione archeologica, sepolto.
Ringraziamo in questo senso anche l’archeologo Salvatore Settis che, in conversazione con Chiara Costa, Head of Programs della Fondazione Prada di Milano e Venezia, ha ripercorso le ragion d’essere di due mostre da lui co-curate nel 2015, Serial Classic e Portable Classic, analizzando come ogni esposizione – non importa se archeologica o di arte contemporanea – riconfiguri sempre il nostro sapere storico quale pathos espressivo, ovvero quale concatenazione di espressioni ed esperienze che si stratificano nel tempo non separando ma collegando fra loro passato, presente e futuro.
Nel mese di agosto il portale di Pompeii Commitment. Materie archeologiche ha inoltre assegnato una vera e propria carte blanche a Lawrence Weiner e Liam Gillick: due artisti che avevano già collaborato in passato e che, pur appartenendo a due generazioni differenti, tracciano una linea di ideale continuità nell’esplorazione del linguaggio e del pensiero come fonti di un sapere al contempo critico e immaginifico. I due artisti hanno condiviso la loro presenza sul portale nel mese più caldo dell’anno realizzando due splash pages percorse da immagini, suoni e sostanze apparentemente antitetiche fra loro quali acqua e fuoco, ma che entrambe hanno profondamente contrassegnato sia la storia sia l’ecosistema pompeiani. E si sono interrogati sulla relazione fra gli statuti conoscitivi della parola e dell’immagine e sul rapporto fra dato oggettivo e visione soggettiva, arrivando a immaginare possibili nuovi criteri e supporti di esperienza e di archiviazione della nostra memoria. Ciò anche quando gli eventi che le formano, come nel caso del contributo di Gillick, non sono neanche ancora avvenuti: catastrofi future a cui è possibile reagire, come a quelle passate e quelle presenti, solo predisponendo strumenti di analisi, di conservazione, di studio e, in ultima analisi, di reazione, ovvero attraverso la costruzione di nuove conoscenze.
Il mese di settembre contrassegna inoltre l’avvio di nuove modalità operative che, integrando la ricerca condotta sul portale, caratterizzeranno il progetto Pompeii Commitment. Materie archeologiche anche negli anni a venire.
Innanzitutto l’avvio del programma espositivo previsto da Pompeii Commitment. Materie archeologiche, inaugurato l’8 settembre dalla mostra personale di Simone Fattal A Breeze over the Mediterranean, in collaborazione con la Fondazione ICA Milano che ne sarà la sede fino al 9 gennaio 2022. Questa prima mostra sarà seguita da due presentazioni e mostre personali presso il Parco Archeologico di Pompei, accompagnate dalla pubblicazione dei contributi degli artisti sul portale: Black Med, POMPEII, la presentazione del duo Invernomuto (Casa degli Amorini Dorati e strada fra Porta Marina e il Foro, 1 ottobre – 3 novembre 2021) con cui si conclude l’iter previsto dal bando Italian Council 2019 del MiC-Ministero della Cultura, che prevede anche l’ingresso di una nuova opera nella Collectio, la collezione d’arte contemporanea del Parco Archeologico di Pompei; e Metropoli Latina, la mostra di uno dei padri dell’architettura radicale italiana, Andrea Branzi (Casa del Triclinio Estivo, 14 ottobre – 30 novembre), organizzata in collaborazione con il Festival del Paesaggio di Capri e Anacapri.
In queste stesse settimane inizia a prendere forma e corpo anche la collezione d’arte contemporanea del Parco: oltre all’opera di Invernomuto – Black Med, POMPEII, 2021 – sono infatti in corso di acquisto e donazione le opere degli artisti Simone Fattal – Hermes, 2021 –, Luisa Lambri – Untitled (Casa di Giulia Felice, #02), 2021 –, Anna Maria Maiolino – Um Momento, Por Favor, 1999-2004 – e Gianni Pettena – Presenza/Assenza, 2021. Desideriamo ringraziare le artiste e gli artisti che anche in questo modo esprimono al Parco e al suo pubblico tutto il senso del loro impegno (“commitment”), contribuendo a generare quel nuovo patrimonio culturale contemporaneo destinato a dialogare in futuro con il patrimonio archeologico già custodito dal Parco e a rivendicare la costante contemporaneità con cui è possibile riferirsi ai nostri beni culturali.
Ed è appunto in relazione al programma espositivo e alla Collectio del progetto Pompeii Commitment. Materie archeologiche che il Parco Archeologico di Pompei ha infine avviato nel 2021, attraverso il proprio Ufficio Fundraising, un modello sperimentale e inedito di sponsorship denominato Partners Committee. La piattaforma del Partners Committee – che si articola in più aree di intervento, fra cui quelle del Lead Partner e dei Team Partners con possibilità di sostegno anche sulla piattaforma Art bonus – si presenta come un’opportunità per proporre nuove modalità di confronto e collaborazione pubblico-privato volte al sostegno dei progetti d’arte contemporanea al Parco Archeologico di Pompei.
Siamo felici di dare il benvenuto ai primi due Team Partners della piattaforma Partners Committee: Nicoletta Fiorucci Russo e la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino sono vere e proprie mecenati contemporanee, il cui esempio speriamo possa ora ispirare anche altri mecenati. Con profonda passione e sensibilità intellettuali hanno dedicato negli anni ambiziosi progetti al sostegno dell’arte contemporanea, volti ad avvicinare la ricerca degli artisti e il pubblico e a sostenere formati, linguaggi e modalità espressive sperimentali. Quest’assunzione di responsabilità anche civile definisce il partner ideale di un progetto come Pompeii Commitment. Materie archeologiche, delineando in modo concreto la possibilità per Pompei di rileggere sempre di più il proprio patrimonio come sempre contemporaneo: un patrimonio che se il passato ci consegna sta a noi, oggi, poter consegnare al futuro attraverso un’intensa pratica del presente, inteso come fiducia, collaborazione e condivisione.
A questa visione ha dato un contributo sostanziale Massimo Osanna, nella sua Direzione del Parco Archeologico di Pompei che ha compreso, fra gli altri, anche l’ideazione di un progetto di ricerca articolato e ambizioso come Pompeii Commitment. Materie archeologiche.
Nel ringraziarlo non possiamo che garantire tutto il nostro personale e quotidiano impegno a continuare e a rafforzare questa visione di Pompei come ecosistema culturale e naturale in continuo divenire, come simbolo universale di rigenerazione che incarna esemplarmente un paradigma di responsabilità nella tutela e nella valorizzazione così come nell’innovazione e nella sperimentazione, in cui coinvolgere sia le nostre comunità locali sia la comunità nazionale e internazionale.