Cairo Clarke
in the absence of ruins, 2021
video, 27 min
Courtesy l’Artista
in the absence of ruins (“nell’assenza di rovine”) è un saggio orale e di immagini in movimento che si svolge come una serie di sette note in cui le “fonti ufficiali” sono asteriscate da riflessioni e ricordi personali narrati in prima persona dalla curatrice e scrittrice Cairo Clarke. Il suo lavoro propone una metodologia generativa che rende queer le pratiche archivistiche per “sviluppare diverse relazioni con un passato che stiamo realizzando adesso e un futuro anch’esso forgiato da noi”. Clarke intesse una narrazione stratificata in cui i materiali pompeiani – come i resti carbonizzati di aglio, cipolla e lenticchie o antiche conchiglie marine – offrono un punto di partenza per leggere le rotte commerciali storiche e gli scambi geo-culturali in Europa, Asia e Africa attraverso la lente del suo vissuto personale come discendente britannica di una famiglia di origini caraibiche e indiane, evidenziando come l’esotismo e la curiosità abbiano continuato a incidere ampiamente sul destino degli esseri viventi non europei, umani e oltre, nel corso dei secoli. Le sue considerazioni sul potenziale infinitamente generativo della creazione di strati e dello sviluppo nell’assenza delle rovine offrono inoltre l’opportunità di relazionarsi all’heritage pompeiano attraverso una visione della complessità che celebra le forme intricate della conoscenza interstiziale, in contrasto con le pratiche museologiche tassonomiche Occidentali, volte a sezionare, esporre e ordinare. SB
I riferimenti visivi e letterari inclusi nel saggio sono consultabili qui.
Immagine in home page: Cairo Clarke, in the absence of ruins (still da video), 2021. Courtesy l’Artista
Cairo Clarke (Londra, 1991) è una curatrice e scrittrice il cui lavoro è improntato alla lentezza. Le sue opere sono incentrate su forme di produzione della conoscenza e di diffusione che si insinuano tra le fessure, nascono in un terreno instabile e assumono dimensioni temporali multiple. Supportano filoni teorici che si collocano in spazi autonomi riservando spazio al caos. Cairo ha lavorato a stretto contatto con diversi artisti per sviluppare e condividere lavori filmici, performance, pubblicazioni ed eventi oltre a condividere progetti curatoriali autodiretti. Nel 2019 ha lanciato SITE, un progetto editoriale e curatoriale che esplora incontri alternativi con pratiche artistiche e la diffusione di ricerche. Cairo è Curatorial Fellow 2020–21 presso LUX.