Modernarium #1 – Inverno 2020/2021

Pompei, 79 d. C. (probabilmente era ottobre): dal Vesuvio si innalza un cumulo di ceneri e lapilli. Sembra la fine del mondo. Tutte le materie vibrano e si trasformano, insieme: si apre un multi-verso, la storia si interrompe, lasciando fluire testimonianze, che diventano ben presto leggende: Pompei non esiste più.

1748: poco a poco, e quasi per caso, l’antica città viene dissotterrata, rientrando, scavo su scavo, nel nostro universo come la più grande scoperta dell’archeologia moderna: è il Grand Tour!

Nel 2020, dopo più di due secoli e mezzo, Pompei non è stata ancora completamente riscoperta, ma si parla nuovamente di fine (dell’era dell’essere umano), mentre moltitudini di corpi si mettono in movimento, la temperatura si innalza, le specie si riducono, e alcune spariscono, l’A.I. è una realtà, nel mondo dilagano sempre più frequenti pandemie.

Ci domandiamo se archeologi e storici d’arte contemporanea non potrebbero chiedersi, insieme: “ma come hanno fatto… una moltitudine di frammenti di terra, di pietra, di vetro, di metallo, mucchietti di polvere di colore, alberi fossilizzati e semi carbonizzati, grumi solidificati di materia liquida e gassosa, ossa e cavità con la forma di esseri umani e animali… a sovvertire i criteri della fine e dell’inizio, a trasformare la distruzione in rigenerazione, a cambiare la realtà, ipotizzandone e incarnandone un’altra?”. E lo potrebbero ancora fare?

Vorremmo appunto provare a capire che cosa è accaduto, ma anche che cosa potrebbe ancora accadere. E forse per farlo potremmo tornare con voi a Pompei e provarea capirlo insieme a voi…

21 dicembre 2020: una nuova data nel lungo, doloroso, avvincente calendario pompeiano, che corrisponde al giorno in cui il Parco Archeologico di Pompei dà avvio a Pompeii Comittment. Materie archeologiche.

Questo progetto – ideato dal Parco e con un Partners Committee appositamente costituito dall’Ufficio Fundraising – inizia nel giorno che segna la transizione fra l’autunno e l’inverno del 2020 per proseguire nei prossimi anni. Pompeii Comittment. Materie archeologiche rappresenta un passaggio a suo modo storico per Pompei, perché è il primo progetto a lungo termine dedicato da questa istituzione alle arti contemporanee. Esso si basa sullo studio e sulla valorizzazione delle “materie archeologiche” custodite nelle aree di scavo e nei depositi del Parco, interpretando Pompei come una forma di conoscenza in-progress, e quindi non solo come patrimonio certo e da custodire. Per questo il progetto è finalizzato alla creazione e alla condivisione di quell’Episteme che può nascere dalla collaborazione fra archeologi e artisti contemporanei, attraverso la quale intendiamo progressivamente esplorare i presupposti stessi per la costituzione di una collezione di arte contemporanea per il Parco Archeologico di Pompei.

Ideato nel 2017 durante la preparazione della mostra Pompei@Madre. Materie archeologiche, da noi curata con Luigi Gallo, il progetto sarà manutenuto insieme con Stella Bottai e Laura Mariano. Abbiamo preferito adottare l’espressione “manutenere”, o “mantenere”, a quella di “curare”, consapevoli che, per definire i compiti di chi si prenderà cura di questo progetto, occorre connotare questo lavoro quale responsabilità e impegno quotidiano, e non solo a concepire ma anche, appunto, a manutenere e mantenere i risultati raggiunti. Esattamente come fa un archeologo con i reperti che scopre, studia, preserva ed espone. Il nostro comune lavoro intende inoltre assecondare un tempo più esteso e insieme più intimo di quello della visita fisica al sito archeologico o della consultazione delle sue piattaforme digitali, affermando una sensazione di “scoperta” graduale che rifletta l’attività permanente di scavo, di ricerca e di manutenzione condotta, ogni giorno, nel sito pompeiano.

Per queste ragioni il progetto si articola in due fasi.

La prima fase (dall’inverno 2020 all’inverno 2021) prevede la realizzazione di un portale web. In questo ultimo anno molte attività e programmi sono stati ideati o si sono rapidamente spostati su piattaforme digitali, in particolare dall’inizio della pandemia Covid-19, e ci siamo a lungo interrogati su cosa significhi creare un sito online, in questo momento storico: pompeiicommitment.org è stato concepito, quindi, non come uno strumento funzionale o di supporto, ma come l’accesso a un vero e proprio centro di ricerca, in cui pubblicare e diffondere progetti in corso, saggi testuali e visivi, podcast, file audio e video di autori invitati a definire, in un processo collettivo, l’episteme stessa del progetto a cui prima facevamo cenno. I loro contributi (Commitments) confluiranno in una pubblicazione scientifica finale. Il portale testimonierà inoltre la storia di come Pompei sia diventata una forma di conoscenza della modernità, prima occidentale e poi globale  (Historiae), accumulando un sapere transdisciplinare in continua evoluzione composto da innumerevoli storie sulla fine e sull’inizio di mondi, siano essi reali o fantastici (Biblioteca di Archeologia e Futurologia). Per questo, numerosi professionisti del Parco Archeologico – archeologi, storici, archivisti, antropologi, archeozoologi, archeobotanici, agronomi, geologi, chimici, architetti, ingegneri, informatici, restauratori, operatori della manutenzione ordinaria – sono invitati ad approfondire e condividere con il grande pubblico le proprie conoscenze attraverso una serie di testi inediti e interviste che portano in luce e celebrano il loro metodo di lavoro unico (Fabulae). Il portale, infine, getta le basi per una catalogazione tipologica della “materia archeologica” pompeiana delineandosi come un museo, per ora solo ipotetico, ad essa dedicato (Inventario).

La seconda fase, che avrà inizio nel corso del 2021, si articolerà in un programma di commissione, produzione e presentazione di opere che, progressivamente, costituiranno la collezione d’arte contemporanea (Collectio) del Parco Archeologico di Pompei. Essa sarà composta da manufatti, progetti curatoriali, editoriali e di ricerca, documenti, esperienze, riflessioni sui molteplici significati della “materia archeologica” pompeiana. Questa seconda fase è ispirata alle linee guida del progetto Italian Council, promosso dal MiBACT-Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo.

Dal progetto vorremmo affiorasse quel museo diffuso che comprende, oltre a Pompei, anche i siti di Oplontis, Boscoreale e Longola, il Polverificio Borbonico di Scafati, la Reggia di Quisisana e le ville di Stabia, mettendovi in relazione la dimensione archeologica con quella, meno ovvia e meno percepita, di ecosistema naturalistico e urbano, elementi integranti dei siti suddetti. Anche per questo, nello sviluppo dei contributi che il portale pubblica, esso prevede una collaborazione costante fra tutti i suoi autori e un confronto fra i rispettivi metodi di ricerca, così come fra la sfera digitale e quella fisica della materia, a cui non intendiamo rinunciare.

Il Modernarium che state leggendo è un vademecum, un Antiquarium che abbia mutato prospettiva, rivolgendosi al futuro invece che al passato. Sarà pubblicato e aggiornato ad ogni nuova stagione per rendere conto dell’avanzamento del progetto e della necessità delle sue revisioni e implementazioni o, perché no, della correzione degli errori nel frattempo commessi, come avviene in ogni progetto di ricerca.

Evocato dai quattro portali immaginati da Giulio Paolini e manutenuto secondo le indicazioni metodologiche di Mierle Laderman Ukeles, autori dei primi due contributi denominati Commitments, il portale web presenterà nei prossimi mesi i contributi di altri artisti, curatori, scrittori, attivisti contemporanei: i quali e le quali compongono il team di ricerca a cui il progetto Pompeii Comitment. Materie archeologiche è da oggi affidato. L’autore della prima fra le Fabulae è invece il Professor Pierpaolo Forte, che con noi condivise l’ideazione del progetto nel 2017, e che è oggi uno dei membri del Consiglio di Amministrazione del Parco Archeologico di Pompei.

Il progetto svilupperà inoltre anche alcuni progetti-matrice, già avviati nel 2019 e 2020.

Innanzitutto la pubblicazione digitale www.digging-up.net di Lara Favaretto che – accompagnando e integrando il percorso di ricerca di questo portale, la cui metodologia ha contribuito a ispirare – sarà pubblicata durante il 2021 in più uscite, in cui l’artista documenterà il progetto Momentary Monument (The Core) del 2012 e il progetto, che ne rappresenta lo sviluppo e l’approfondimento, Indagare il sottosuolo. Atlante delle storie omesse / Digging Up. Atlas of the Blank Histories. Una versione di quest’ultimo progetto è stata donata al Parco Archeologico di Pompei quale opera vincitrice del bando Italian Council 2017 promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiBACT, su presentazione di Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, Napoli e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino.

All’attività di ricerca e alle storie dei ricercatori del Parco sarà dedicato il contributo di Elena Mazzi The School of Pompeii (2019), nuova versione per il portale dell’opera vincitrice del bando Artists in Architecture-Re-activating Modern European Houses, soggetto capofila Palais des Beaux Arts-BOZAR, Bruxelles, partner DiARC-Dipartimento di Architettura Università Federico II, Napoli e Fundació Mies van der Rohe, Barcellona.

Nella primavera 2021 saranno inoltre presentati il volume monografico Gianni Pettena: 1966-2021 (Mousse Publishing, Milano, 2020, co-prodotto con MAXXI-Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, Roma, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato, Kunst Meran/Merano Arte) e l’opera di Invernomuto Black Med-POMPEI (2020-2021, vincitrice del bando Italian Council 2019 promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiBACT, su presentazione di Fondazione Morra Greco, Napoli, e donata al Parco Archeologico di Pompei).

A tutti gli autori di questo portale vorremmo rivolgere ora il più profondo ringraziamento per aver risposto al nostro invito con l’attivazione del loro impegno, incarnando il “commitment” e il senso stesso di questo progetto.

Che, grazie a loro e a voi che li leggerete e vi metterete con loro in azione, può avere inizio.