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© Pompeii Commitment. Archaeological Matters, un progetto del Parco Archeologico di Pompei, 2020. Project partner: MiC.
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Mathilde Rosier. In the Fields of Intensive Prosperity

Commitments 07    04•02•2021

Mathilde Rosier
In the Fields of Intensive Prosperity
2019-2021
sei disegni (vedute delle opere nello studio e dettagli), poesia in quattro lingue
Courtesy  l’Artista e Galleria Raffaella Cortese, Milano

In the Fields of Intensive Prosperity (“Nei campi di prosperitá intensiva”) è il titolo di una serie disegni, accompagnati da una poesia in quattro lingue (inglese, italiano, francese e portoghese), che Mathilde Rosier ha realizzato fra il 2019 e il 2021. A queste opere – fotografate dall’artista mentre, ancora in germinazione, abitano il suo studio e la sua casa – Rosier sembra consegnare i contraddittori sentimenti di chi assiste, forse, a ciò che precede e prepara la fine di un mondo. Quel mondo in cui anche noi, come l’artista, viviamo, globalizzato e digitale, surriscaldato dalla crisi climatica, pandemico anche per effetto di disboscamenti, coltivazioni agricole e allevamenti intensivi. Una fine, quindi, innescata paradossalmente da un eccesso di prosperità e abbondanza in alcune regioni del mondo a discapito della miseria di altre, che ha tramutato la coltivazione della terra nel suo sfruttamento, in una crescita indotta in cui non è concessa la coscienza del limite, in cui tutto è portato all’eccesso (“crescente crescente crescente”), in cui il cielo, il suolo, il mare sono pieni di inesauribili, interminabili, sconfinate possibilità. Come il film-performance Le massacre du printemps (“Il massacro di primavera”) – coprodotto nel 2019 da Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee e Residency 80121, Napoli – le opere di Rosier per Pompeii Commitment sono appunti per una coreografia tragica e lirica che, al contempo, evoca e sovverte la sensazione di una catastrofe imminente: non quella istantanea e naturale che avvenne a Pompei, ma quella quotidiana del senso di superiorità (gli antichi Greci avrebbero detto dell’ ὕβϱις, “insolenza”, “superbia”, “prevaricazione”) perpetrata dalle creature umane rispetto a tutte le altre che co-esistono nel nostro ecosistema. Descrivendo la sua rilettura di Le sacre du printemps  – il balletto creato da Vaslav Nijinsky per i Ballets Russes nel 1913 su musiche di Igor Stravinsky e con scenografie e costumi di Nicholas Roerich – Rosier scrive: “l’atmosfera della pièce è catastrofica, Nijinsky, Stravinsky e Roerich pensavano a una fine del mondo imminente, ma con la speranza di rinascita per un’umanità più saggia”. A costituire lo scenario del suo film danzato sono tre differenti scenari: le serre di Pompei (“metafore di come l’intensa produttività possa essere elemento di un processo micidiale”), il porto industriale e il centro della città di Napoli (dove “l’incoerenza dell’attività umana danza sul vulcano”) e l’ex sito industriale e la baia di Pozzuoli (“una terra gravemente contaminata e un’area marittima abbandonata, la cui desolazione contrasta con una bellezza ammaliante”). Alle danze agricole della Russia pagana del balletto originale l’artista sostituisce esseri ibridi tra l’umano e il vegetale (vestiti con tute protettive e con teste formate da spighe di grano) che imitano i movimenti e i gesti degli agricoltori nei campi, il loro modo di toccare la terra, connettendo l’atto primordiale dell’adorarla con l’inizio della sua conoscenza ed esplorazione, preludio alla sua progressiva mercificazione e industrializzazione. Tuttavia, allo scenario dell’estinzione che verosimilmente ne conseguirebbe, con un colpo di scena drammaturgico Rosier sostituisce quello di una inattesa metamorfosi: le figure si trasformano in una foresta che si espande sulle città, sui campi coltivati, sulle fabbriche, da cui affiora un regno invisibile di creature sovrumane, quasi miti reincarnati, in cui si fondono fra loro tutte le forme di esistenza (animali, vegetali e minerali). Allegorie che sembrano intuire i suoni di un inno animistico e tracciare i passi di una danza rituale come, silenziosamente, a ipotizzare “e se…?”. AV

Immagine in home page: Mathilde Rosier, Disegno dalla serie “In the Fields of Intensive Prosperity”, 2019-2021. Courtesy  l’Artista e Galleria Raffaella Cortese, Milano

Mathilde Rosier (Parigi, 1973) vive nella regione della Côte d’Or, Francia. La sua ricerca attinge all’esplorazione dell’esperienza fisica e psicologica degli antichi riti e rituali. La sua pratica artistica è spesso costituita da diramazioni romanzesche o approcci narrativi, in cui costellazioni di costumi e oggetti autoprodotti vanno a comporre rappresentazioni mistiche di minerali, vegetali e animali che ricordano una scenografia abbandonata, abitata dai solitari protagonisti di una realtà ignota e seducente. Unendo disegno, pittura, video, danza e teatro, Rosier costruisce situazioni oniriche che – aprendo un portale tra le sfere del conscio e dell’inconscio – fanno perdere all’osservatore il senso del tempo e dello spazio. L’opera di Rosier rappresenta il bisogno di fare ritorno a modalità armoniose di integrazione fra attività umane e ambiente naturale, tra cui pratiche preindustriali che possono sembrare anti-razionali, come osservare il mondo di oggi dalla campagna. Rosier ha presentato il suo ultimo progetto Le massacre du printemps alla recente personale allestita al MADRE-Museo d’arte contemporanea Donnaregina di Napoli e al MASP-Museu de arte de São Paulo (2020). Tra i tanti luoghi che hanno ospitato le sue opere e performance, il Camden Arts Center e la Serpentine Galleries di Londra, il Museum Abteiberg di Mönchengladbach, il Kunstverein di Hannover e il Musée du Jeu de Paume di Parigi.

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Mathilde Rosier. In the Fields of Intensive Prosperity

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In the Fields of Intensive Prosperity

 

Lungs of the sky
Full of crops
Full of plenty
Fields of wheat of gold
Abundance
Give me more
Give me always more
From the mouth of earth
Run rivers of crops of gold
The earth covered with fields of prosperity
To the lungs of the sky full of crops
Intensive crops
Too full
The lungs of the sky too full of plenty
Too much intensity
The fields of the lungs
The gold of the wheat
rushing from the mouth of earth
Liquid gold
Flow of wealth
Intoxicated fields of prosperity
Fields of abundance
Intensive prosperity
Field of the sea
Lungs of the sea full of plenty
Flow of gold
Field of gold
Growing growing growth
Growth growing
Fields of abundance spreading in the lungs
Lungs of the sky too full of fields of gold
lungs of the sea
Too full of plenty

Nei campi di prosperità intensiva

 

Polmoni del cielo
Pieno di colture
Pieno di abbondanza
Campi di grano dorato
abbondanza
Dammi di più
Dammi sempre di più
Dalla bocca della terra
Scorrono fiumi di raccolti d’oro
Terra coperta di campi di prosperità
Nei polmoni del cielo pieno di raccolti
Colture intensive
Troppo pieno
I polmoni del cielo sono troppo pieni
Troppa intensità
I campi dei polmoni
L’oro del grano
si precipitano dalla bocca della terra
Oro liquido
Flusso di ricchezza
Campi avvelenati di prosperità
Campi di abbondanza
Prosperità intensiva
Campo marino
Abbondanti polmoni marini
Flusso d’oro
Campo d’oro
Crescente Crescente Crescente
Crescita crescente
Campi di abbondanza che si propagano nei polmoni
Polmoni del cielo troppo pieni di campi d’oro
polmoni del mare
Troppo pieno di abbondanza

Dans les champs de prospérité intensive

 

Poumons du ciel
Plein de récoltes
Plein d’abondance
Champs de blé d’or
Abondance
Donne m’en plus
Donnez-moi toujours plus
De la bouche de la terre
Coulent des fleuves de récoltes d’or
La terre couverte de champs de prospérité
Aux poumons du ciel plein de récoltes
Cultures intensives
Trop plein
Les poumons du ciel trop pleins
Trop d’intensité
Les champs des poumons
L’or du blé
se précipitent de la bouche de la terre
Or liquide
Flux de richesse
Champ de prospérité intoxiquée
Champs d’abondance
Prospérité intensive
Champ de la mer
Poumons de la mer pleins d’abondance
Flux d’or
Champ d’or
Croissance croissante croissante
Croissance croissante
Champs d’abondance se propageant dans les poumons
Poumons du ciel trop remplis de champs d’or
poumons de la mer
Trop plein d’abondance

Nos campos de prosperidade intensiva

 

Pulmões do céu
Cheio de culturas
Cheio de abundância
Campos de trigo dourado
abundância
dê-me mais
Sempre dê-me mais
Da boca da terra
Correm rios de colheitas de ouro
Terra coberta de campos de prosperidade
Nos pulmões do céu cheio de culturas
Culturas intensivas
Muito cheio
Os pulmões do céu estão muito cheios
Muita intensidade
Os campos dos pulmões
O ouro do trigo
sai da boca da terra
Ouro líquido
Fluxo de riqueza
Áreas de prosperidade intoxicadas
Campos de abundância
Prosperidade intensiva
Campo do mar
Pulmões do mar cheios de abundância
Fluxo de ouro
Campo de ouro
Crescendo crescendo crescimento
Crescimento crescente
Campos de abundância em propagação nos pulmões
Pulmões do céu muito cheios de campos de ouro
pulmões do mar
Muito cheio de abundância