Ed Atkins
Negli ultimi dieci anni circa, Ed Atkins (1982, Oxford, Regno Unito) ha esplorato il divario sempre più ridotto tra rappresentazione ed esperienza e ha metaforizzato quest’ultima sottolineando il pathos della prima. La scommessa di Atkins è che se la realtà può essere de-realizzata dalla tecnologia informatica, dall’intelligenza artificiale, dallo scripting algoritmico, ecc. (per non parlare delle parole, dei colori, delle canzoni, ecc.), allora forse può anche essere riscoperta grazie a questi mezzi. Gran parte del lavoro di Atkins – animazione, prosa, disegni, performance e suono – potrebbe essere immaginata come un autoritratto contorto e malinconico. Mostre personali recenti includono: Tank, Shanghai (2022); New Museum, New York (2021); Kunsthaus Bregenz, Bregenz (2019); K21, Düsseldorf (2019); Martin-Gropius-Bau, Berlino (2017); Museum für Moderne Kunst, Francoforte (2017); DHC/ART, Montréal (2017); Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino (2016); The Kitchen, New York (2016); Statens Museum for Kunst, Copenhagen (2016); Stedelijk Museum, Amsterdam (2015); Serpentine North Gallery, Londra (2014). Le opere di Atkins sono state esposte alla 56esima e alla 58esima edizione di La Biennale di Venezia; alla 13esima Biennale de Lyon; e a Performa 13 e 19. Nel 2016 Fitzcarraldo ha pubblicato ‘A Primer for Cadavers’, un’antologia di testi di Atkins, e nel 2019 ha pubblicato ‘Old Food’, mentre nel 2021 per Koenig Books è uscito un libro di disegni per bambini. Nel 2025 Ed Atkins presenterà alla Tate Britain la sua più grande personale fino ad oggi.