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© Pompeii Commitment. Archaeological Matters, un progetto del Parco Archeologico di Pompei, 2020. Project partner: MiC.
Tutte le immagini d’archivio o realizzate al Parco Archeologico di Pompei sono utilizzate su concessione di MiC-Ministero della Cultura-Parco Archeologico di Pompei. È vietata la duplicazione o riproduzione con qualsiasi mezzo.

Lara Favaretto.
Digging-Up. Atlas of the Blank Histories. Episodio 1

Commitments 12    11•03•2021

Lara Favaretto
www.digging-up.net, 2021-in progress
pubblicazione digitale
Courtesy l’Artista

Il contributo di Lara Favaretto al portale web www.pompeiicommitment.org è costituito dalla pubblicazione periodica, articolata in 4 uscite differenti nel corso del 2021-2022, di un altro portale web, www.digging-up.net. Esso costituisce la versione virtuale e documentale dell’esecuzione materiale di Digging-Up. Atlas of the Blank Histories, progetto in progress avviato nel 2012 nel contesto della serie Momentary Monument, di cui rappresenta l’ultimo capitolo. Dopo la prima esecuzione – Momentary Monument – The Core, realizzata a Kabul nel 2012 in occasione di dOCUMENTA (13) – il progetto si è sviluppato e riconformato nel tempo, in occasione della sua presentazione nel 2017 alla Haci Nuri Bey Mansion, nel contesto del programma di arte contemporanea della terza edizione di Cappadox FestivalWays Out from The World, e nel 2019 a Villa Arianna, sito archeologico e paesaggistico a Castellammare di Stabia gestito dal Parco Archeologico di Pompei, con una premessa lo stesso anno presso Palazzo Branciforte a Palermo, come Collateral Event di Manifesta 12. Digging-Up. Atlas of the Blank Histories esplora le molteplici, potenziali e persino contraddittorie interpretazioni con cui è possibile intendere la pratica del carotaggio, lo scavare e estrarre dal sottosuolo. Connettendo dati materiali ma anche immateriali, reali ma anche fantastici, così come aspetti metodologici e disciplinari fra loro differenti (geologici, etno-antropologici, archeologici, storici, economici, sociologici, filosofici, letterari, musicali e artistici) questo atto implica, per Favaretto, la messa in azione di un possibile cortocircuito tra realtà e invenzione come fra dimensione spaziale e temporale, e, all’interno di questa, tra passato, presente e futuro. All’origine di ogni carotaggio vi è infatti una ricerca preparatoria, condotta con una serie di esperti e con la comunità locale, al fine di individuare le aree di carotaggio in base a quel sapere collettivo composto da detti, aneddoti, racconti, leggende, reminiscenze personali di cui essi sono i depositari. La mappatura risultante sfugge alla cartografia ufficiale per restituire un atlante di tracce sensibili che corrispondono a visioni marginali, inespresse o non prima connesse fra di loro, sedimentate materialmente nella memoria del terreno carotato. Questo atto di conoscenza alternativa non viene solo fatto emergere ma trasmesso al futuro, attraverso la costituzione di una vera e propria “macchina del tempo” che protegge il passato oggetto di carotaggio e lo proietta al di là dello spazio-tempo fisico e storico del progetto stesso. Nel contesto di Pompeii Commitment è prevista la pubblicazione progressiva di tutte le fasi del progetto: dalla sua concezione e struttura generale (in questa prima uscita), alla prima incarnazione a Kabul, a quelle successive in Cappadocia e a Pompei e dintorni, fino alle ulteriori incarnazioni progettate dall’artista, e ancora non realizzate. Tra un’uscita e l’altra verranno inoltre pubblicati saggi testuali commissionati dall’artista che esplorano nuove definizioni e significati della parola ‘carotaggio’ e le infinite ipotesi che esso può includere, documentando come la conoscenza elaborata da questo progetto – analogamente a quella propria anche dell’archeologia – sia di per sé sempre in itinere, destinata a procedere per ipotesi, a verifiche continue dei propri strumenti e risultati. Concepito dall’artista e dai suoi collaboratori come piattaforma dinamica e in costante aggiornamento, oltre a monitorare lo stato dei lavori www.digging-up.net conterrà i riferimenti, le suggestioni, i dati relativi alle ricerche e i materiali raccolti dal progetto, profilandosi come una pratica quotidiana della riflessione alla ricerca di nuove prospettive, idee, teorie, relazioni e narrazioni. AV

Digging-Up. Atlas of the Blank Histories è stato uno dei progetti vincitori della seconda edizione del Bando Italian Council (2017), ideato dalla Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane (DGAAP) del MiBAC-Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Enti promotori: Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee / Madre • museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino. Ente beneficiario della donazione: Parco Archeologico di Pompei.

Si ringraziano Fabio Agovino e Patrizia Sandretto Re Rebaudengo per il generoso supporto alla prima uscita della pubblicazione digitale www.digging-up.net.

Immagine in home page: Immagine documentaria trovata, archivio personale dell’artista.

La ricerca di Lara Favaretto (Treviso, 1973. Vive e lavora a Torino) articola fra loro disegno, fotografia, scultura, installazione e video. Basate su rigorosi processi di ricerca e sul coinvolgimento di altri autori, per lo più non appartamenti al sistema dell’arte, le sue opere sono spesso destinate all’autodistruzione e alla sparizione, contemplando la loro comparsa e scomparsa come elementi integrali dell’opera stessa, strumento di una riflessione teorica oltre che di una realizzazione pratica. Dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano, e la Kingston University di Londra, nel 2001 vince la seconda edizione del Premio Querini-Furla ed è artist-in-residence presso il PS1/MoMA di New York. Tra le Biennali e mostre periodiche internazionali a cui partecipa: Biennale di Venezia (2005; 2009; 2019) (Sidney Biennale (2008); Sharjah Biennial (2009); dOCUMENTA (13), Kassel, Kabul (2012); Manifesta 12, San Pietroburgo (2014); Liverpool Biennial (2016); Skulptur Projekte, Münster, Marl (2017). Tra le mostre personali presentate in musei e istituzioni pubbliche: PS1/MoMA (2012); Sharjah Art Foundation (2012); Carnegie Museum of Art, Pittsburgh (2013); Rennie Collection, Vancouver (2015); Nottingham Contemporary (2017); Kunsthalle Mainz (2018); The Bass, Miami Beach (2019). Ha partecipato a numerose mostre collettive in istituzionali internazionali, tra le quali: Magasin-Centre d’art contemporain, Grenoble (2010); CCA Wattis Institute for Contemporary Arts, San Francisco (2012); Palais de Tokyo, Parigi (2013);  Walker Art Center, Minneapolis e MOCA, Cleveland (2017); Hammer Museum, Los Angeles (2018). A partire dal 2009 (in corso) Favaretto ha realizzato una serie di progetti differenti, intitolati Momentary Monument, e una serie di libri d’artista a loro dedicati, a cui appartiene anche, almeno in parte, la pubblicazione digitale www.digging-up.net.

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