E se Pompei diventasse parte delle nostre conversazioni quotidiane abbracciando l’episteme digitale di oggi? Possiamo fare riferimento al patrimonio pompeiano per trasmettere sentimenti e idee senza tempo? È ciò che si sono chiesti Jennifer Allora & Guillermo Calzadilla avventurandosi nella compilazione di un glossario visivo basato sull’articolata e complessa iconografia di Pompei. I due artisti hanno creato la prima collezione di mobile sticker del Parco Archeologico di Pompei, scaricabile gratuitamente su IOS e Android e lanciata su pompeiicommitment.org a conclusione della loro Pompeii Commitment. Materie archeologiche – Digital Fellowship. La collezione è progressivamente svelata al pubblico nel corso di due pubblicazioni online, una il 12 settembre 2024 e l’altra il 12 ottobre 2024, in occasione della XX Edizione della Giornata del Contemporaneo, promossa da AMACI.
Nello scenario digitale visivo contemporaneo le emoji e gli sticker sono diventati parte integrante del nostro modo di esprimerci e di interagire, costituendo un linguaggio universale che trascende le barriere culturali e linguistiche. Le emoji sono apparse alla fine degli anni ’90 consentendo di combinare testo e significato visivo in un unico simbolo, e sostituendosi alle emoticon che erano ottenute con semplici caratteri di testo e usate principalmente nella comunicazione con gli SMS. Intorno agli anni 2010 le emoji hanno aperto la strada agli sticker, che dal 2019 hanno guadagnato sempre più popolarità proprio per la loro eccentricità nel veicolare i messaggi, diventando un mezzo di comunicazione diffusissimo che spesso si sostituisce del tutto al testo. Le implicazioni culturali e linguistiche del fenomeno sono molteplici. Da un lato, gli sticker evidenziano come il linguaggio visivo possa migliorare ed ampliare la comunicazione testuale tradizionale. È stato studiato che sia gli sticker che le emoji possono colmare lacune della comunicazione testuale, offrendo una chiarezza sulle sfumature emotive che, in assenza di voce o espressioni facciali, le parole scritte non esprimono. Sono inoltre diventati degli strumenti sociali, un modo poco rischioso di iniziare una conversazione, particolarmente apprezzato da chi è timido o socialmente impacciato, o da chi non parla la stessa lingua. D’altra parte la loro proliferazione solleva preoccupazioni sull’impatto che questi possono avere sulla competenza linguistica e sulla profondità di espressione dato che la loro immediatezza, definita “ultra-semplificazione visiva”, potrebbe condurre a trattare idee più complesse in maniera superficiale.1 Gli sticker sono indiscutibilmente uno strumento di comunicazione del nostro tempo, profondamente radicato negli scambi quotidiani e con un potenziale unico per via del loro sviluppo dal basso verso l’alto — contrariamente alle analoghe emoji — in cui sia i riferimenti visivi impiegati che i significati da veicolare possono essere autodeterminati.
La collezione di mobile sticker di Allora & Calzadilla è stata realizzata attraverso un progetto grafico che abbina immagini di affreschi e manufatti pompeiani accuratamente selezionati, con parole che trasmettono nozioni complesse come solitudine, amore individuale, piacere, lealtà o diffidenza, solo per citarne alcune. Come spesso accade nella loro pratica, Allora & Calzadilla hanno utilizzato tecniche di associazione poetica, anche grazie alla partecipazione di funzionari o collaboratori del Parco Archeologico di Pompei — come l’archeologa Anna Civale o la nota guida turistica Mattia Buondonno — che hanno risposto ad una lista di circa 200 parole. Gli artisti hanno privilegiato parole ricche di sfumature, spesso abbinandole a immagini che possono alludere a molteplici interpretazioni e sollecitare un impegno critico attraverso associazioni spiritose, per lo più allontanandosi dai simboli più iconici e diffusi di Pompei e favorendo artefatti meno noti. Così l’affresco di una felce sempreverde (Phyllitis Scolopendrium) dalla Casa del Frutteto è associata alla parola crescita, o un serpente che si muove verso un uovo da una delle Ville di Gragnano a Castellammare di Stabia si riferisce a sconfitta, e Marte che accarezza Venere in trono proveniente dalla Casa dell’Amore Punito diventa amore divino. Alcuni sticker impiegano l’iconografia pompeiana connessa alla mitologia, abbracciando l’atemporalità della mitopoiesi. È il caso, ad esempio, dell’affresco della metamorfosi di Ciparisso dalla Casa dei Vettii, che gli artisti hanno scelto di associare a dolore, o del mosaico di Orione dalla Casa di Giove, abbinato ad arroganza. Esistono molte varianti del mito di Orione, generalmente noto per essere il bellissimo cacciatore che dopo la sua morte fu trasformato in costellazione. A quale “arroganza” si riferiscano gli artisti — se a quella degli dèi, del cacciatore o del processo di diventare una star — resta aperto all’interpretazione.
Nel complesso, la collezione di sticker si addentra nella cultura visiva di un tempo e di un luogo storico specifici, scoprendone e condividendone i possibili significati; ed al contempo si approccia al patrimonio pompeiano come come qualcosa di vivo ed in costante trasformazione, in sintonia ai o in contrasto con i paradigmi culturali contemporanei. Gli sticker nascono da uno studio del passato, combinato con una molteplicità di interpretazioni connesse alla contemporaneità. Sarà infatti il pubblico ad attivare ulteriori significati tramite il loro utilizzo, generando così future interazioni tra passato e presente nella comunicazione quotidiana. La Digital Fellowship di Allora & Calzadilla non è solo un’indagine sul potere duraturo delle immagini, dei concetti e dei processi emotivi e di pensiero, ma un’attualizzazione del dinamismo connaturato all’archeologia stessa. CA
1 Marcel Danesi, The Semiotics of Emoji: The Rise of Visual Language in the Age of the Internet, Bloomsbury Publishing, Londra 2016
1-3. Immagini
Allora & Calzadilla
no title, 2024
mobile stickers e link per download
Courtesy gli Artisti e il Parco Archeologico di Pompei
Immagine in home page: vista dei mobile stickers di Allora & Calzadilla. Courtesy gli Artisti e il Parco Archeologico di Pompei
Jennifer Allora (1974, Philadelphia, USA) e Guillermo Calzadilla (1971, L’Avana, Cuba) hanno sviluppato una pratica sperimentale e innovativa che affronta gli intrecci tra storia, ecologia e geopolitica utilizzando una molteplicità di media artistici che includono performance, scultura, suono, video, fotografia e pittura. Dall’inizio della loro collaborazione nel 1995, Allora & Calzadilla hanno presentato mostre personali in alcuni dei musei più importanti al mondo tra cui: Serralves Museum of Contemporary Art Porto, Porto (2023); Neue Nationalgalerie, Berlino (2022); The Menil Collection, Houston (2020); Guggenheim Museum, Bilbao (2019); Walker Art Center, Minneapolis (2019); MAXXI, Roma (2018); Dia Art Foundation, New York (2015); Museum of Modern Art, New York (2010); Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino (2008); Haus der Kunst, Munich (2008); Stedelijk Museum, Amsterdam (2008); e Serpentine Gallery, Londra (2007), per citarne alcuni. Nel 2011 hanno rappresentato gli Stati Uniti alla 54esima edizione della Biennale di Venezia con il loro ambizioso progetto, Glória – una critica performativa delle narrative e dei simboli che si sovrappongono nel nazionalismo politico, culturale ed economico americano. Allora & Calzadilla vivono e lavorano a San Juan, Porto Rico.
Allora & Calzadilla
12 • 09 • 2024