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© Pompeii Commitment. Archaeological Matters, un progetto del Parco Archeologico di Pompei, 2020. Project partner: MiC.
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Haris Epaminonda. Offcuts (after Chimera)

Commitments 28    02•09•2021

1. Immagine:

Haris Epaminonda
Collage #19 (Villa dei Misteri), 2021
collage di carta, 17 x 10,5 cm
Courtesy l’Artista

2. Proiezione speciale online, fino al 16 settembre 2021:

Haris Epaminonda
Chimera, 2019
pellicola super 8 digitalizzata, colore, suono, durata: 34’15”
Courtesy l’Artista e Rodeo London/Piraeus; Casey Kaplan, NY; Galleria Massimo Minini, Brescia

Dal 16 settembre 2021:

Offcuts (after Chimera), 2019
pellicola super 8 digitalizzata, colore, durata: 8’17”
Courtesy l’Artista e Rodeo London/Piraeus; Casey Kaplan, NY; Galleria Massimo Minini, Brescia

Ritmo, pattern, frammentazione e suture si incontrano nella metodologia di Haris Epaminonda per formare sistemi e spazi di rappresentazione creando nuove linee temporali e regni simbolici. L’artista è affascinata dai materiali che parlano della presenza solida di un tempo passato, vicino o altrove. Pagine riproposte da libri molto antichi, materiali stampati obsoleti e manufatti antichi compaiono nel suo lavoro che abbraccia film, sculture, collage e pubblicazioni ricostituite. Pur emergendo chiaramente dalle storie in cui sono radicati, i soggetti e le immagini di Epaminonda sono riorganizzati fuori dal loro contesto originale attraverso la lente del tempo presente dell’artista – in quanto tali, sono nuovamente dotati di una forza contemporanea. Tale atteggiamento evoca il principio guida di Pompeii Commitment. Materie archeologiche come programma di ricerca che intende l’archeologia come una disciplina potenzialmente contemporanea.
Epaminonda è stata, infatti, protagonista della mostra Pompei@Madre al Museo Madre di Napoli nel 2017. Curata dall’ex Direttore Generale di Pompei Massimo Osanna insieme ad Andrea Viliani, questa mostra è tra i precedenti fondamentali che hanno ispirato la visione del programma Pompeii Commitment. A Pompei@Madre, Haris Epaminonda ha presentato due lavori (Untitled #02 a/w e Untitled #07 a/w, entrambi 2016) che formano un’installazione ambientale eterea, apparentemente evocata dalle ciotole di pigmenti multicolori trovate a Pompei, o da una delle loro applicazioni. Nella stessa sala era esposto un affresco staccato di una figura femminile incorniciata da due ghirlande di piante e portata in trionfo da un gruppo di elefanti. Fu in occasione di questa mostra che Epaminonda visitò il Parco Archeologico di Pompei e girò parte delle riprese su pellicola super 8 che furono poi incluse nella sua celebre opera Chimera (2019), presentata alla 58. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, dove è stato insignita del prestigioso Leone d’Argento. ‘Chimera’ nella mitologia greca è un mostro ibrido femminile sputafuoco, con la testa di un leone, il corpo di una capra e un serpente per coda. Meditando sulla sovrapposizione di epoche, luoghi e ricordi, il film di Epaminonda è un diario di viaggio audiovisivo sperimentale. Seguendo i raggi del sole e tracciandone le ombre, agisce come un miraggio ottico. Il film prende come punto di partenza una serie di filmati in super 8 girati dentro e intorno al deserto californiano nel 2014, la maggior parte dei quali è stata danneggiata durante lo sviluppo. Utilizzando il materiale recuperato, insieme a scatti realizzati in diversi viaggi, inclusa la visita dell’artista a Pompei, il film oscilla tra realtà e fantasia, natura e cultura, luce e oscurità. Kelly Jayne Jones, artista che lavora con suono e performance, ha composto e creato la colonna sonora elettronica ambientale del film.
Pompeii Commitment presenta una proiezione speciale online di due settimane di Chimera (fino al 16 settembre 2021), a cui dà seguito un nuovo contributo di Haris Epaminonda che condivide eccezionalmente una serie di offcuts della parte girata a Pompei nel 2017. Tra le immagini in movimento, l’artista ha inserito una citazione da una breve poesia i cui versi latini originali seguono: Nihil durare potest tempore perpetuo. / Cum bene Sol nituit redditur Oceano; / Decrescit Phoebe quae modo plena fuit. / (Sic) Venerum feritas saepe fit aura levis. (CIL IV 9123) (“Niente può durare per sempre: / il sole, quando il suo corso è completo, si nasconde dietro il mare; / la luna, una volta piena, ora svanisce. / Pertanto, le ferite dell’amore guariranno e le fresche brezze soffieranno ancora una volta”). Questi versi furono scoperti a Pompei il 25 febbraio 1913, sullo stucco esterno nel lato sinistro di una porta di entrata. Nell’inverno del 1915, a seguito di una pioggia torrenziale, l’originale andò perso quando il muro cadde. La poesia ha catturato l’attenzione di Epaminonda per la sua particolare storia, che è di per sé una manifestazione dell’inevitabile scorrere del tempo e della deperibilità della materia evocati nei versi. Quasi come se la poesia avesse predetto il proprio destino. Un nuovo collage dell’artista, inoltre, accompagna gli offcuts e funge da immagine di copertina del suo contributo: una pagina di un’antica pubblicazione tedesca sull’architettura pompeiana mostra una delle sale iconiche della Villa dei Misteri di Pompei. Attraverso una coreografia di taglia e incolla, apparentemente semplice ma incisiva, il pavimento si trasforma in un portale che offre una vista serena del Vesuvio in un momento di calma, forse uno scorcio di un tempo tranquillo che sta per irrompere nel disastro. SB

Immagine in home page: Collage #19 (Villa dei Misteri), 2021. Courtesy l’Artista

Il lavoro di Haris Epaminonda (1980, Nicosia, Cipro. Vive e lavora a Berlino) è un potente tuffo in una dimensione remota, senza nostalgia del passato, con visioni multiple che intrecciano nuove, insondabili narrazioni. Mostre personali hanno avuto luogo a livello internazionale, tra cui: Fabra i Coats, Barcelona (2020); Secession, Vienna (2018); Aspen Art Museum, Colorado (2017); Centro Andaluz de Arte Contemporáneo / CAAC, Siviglia (2016); Frac île-de-france / Le Plateau, Parigi (2015); Fondazione Querini Stampalia, Venezia (2014); Point Centre for Contemporary Art, Nicosia (2013); Modern Art Oxford (2013); Kunsthaus Zürich (2013); Kunsthalle Lissabon (2012); The Museum of Modern Art, New York (2011); Schirn Kunsthalle, Francoforte (2011); Level 2 Gallery, Tate Modern, Londra (2010); Malmö Konsthall (2009); Kunsthaus Bethanien, Berlino (2008). Epaminonda ha co-rappresentato Cipro alla 52° Biennale di Venezia (2007). Tra le mostre collettive internazionali si ricordano: 34th Bienal de São Paulo, Brasile (2021), Balade, Berlino (2021); Halle Für Kunst Steiermark, Austria (2021); Berghain, Berlino (2021); Hara Museum of Contemporary Art, Tokyo (2020); 2nd Lahore Biennale, Pakistan (2020); 58th Venice Biennale, Venezia (2019); Museo Archeologico, Mykonos (2019); Martin-Gropius-Bau, Berlino (2019); Hammer Museum, Los Angeles (2018); Museo Madre, Napoli (2017). Epaminonda ha ricevuto il Leone d’argento alla 58. Esposizione Internazionale d’Arte, Biennale di Venezia (2019); Il Premio Günther-Peill al Leopold-Hoesch Museum & Papiermuseum (2014); Il Premio del Pubblico alla Preis der Nationalgalerie für Junge Kunst all’Hamburger Bahnhof, Berlino (2013) e il Premio SB9 alla 9° Biennale di Sharjah (2009).

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Haris Epaminonda. Offcuts (after Chimera)

Commitments 28 02•09•2021