1-2. Video:
Alexandra Daisy Ginsberg in conversazione with Rebecca Lewin, gennaio 2021
3. Immagini:
Alexandra Daisy Ginsberg
Sketch preparatori, 2020
Courtesy l’Artista
In occasione e nel contesto di Pompeii Commitment. Materie archeologiche – primo programma di arte contemporanea ideato e prodotto dal Parco Archeologico di Pompei – Serpentine Galleries e Pompei collaborano invitando tre artiste, coinvolte nel progetto Back to Earth di Serpentine, a condividere alcuni spunti di riflessione sui loro attuali percorsi di ricerca, che incrociano tematiche connesse all’archeologia, all’archeobotanica e all’archeozoologia.
Per la seconda uscita, l’artista Alexandra Daisy Ginsberg discute del suo prossimo lavoro su e per gli impollinatori con Rebecca Lewin, Curator of Exhibitions and Design a Serpentine. Sviluppato in risposta all’Eden Project, il progetto triennale in Cornovaglia Create a Buzz, che si concentra sul raccontare la storia degli impollinatori nativi del Regno Unito, il lavoro di Ginsberg sarà anche parte del progetto Serpentine’s Back to Earth nell’autunno 2021. Come parte della commissione a Eden, Ginsberg ha sviluppato uno speciale algoritmo per ottimizzare la progettazione dei giardini – tra cui anche la selezione e la disposizione delle specie di piante – per gli impollinatori piuttosto che per gli esseri umani. Questo si manifesterá in una nuova commissione per un giardino all’aperto in Cornovaglia – di cui mostriamo gli sketch preparatori –, nonché in un nuovo sito web attraverso il quale il pubblico potrá progettare il proprio giardino utilizzando lo stesso algoritmo. In questa conversazione, Ginsberg e Lewin discutono gli aspetti tecnici dei lavori, nonché la pratica del design finalizzato a più specie oltre quella umana. Nelle parole dell’artista, “Voglio creare un’opera d’arte per gli impollinatori, non su di loro. Stiamo creando un lavoro digitale realizzato con piante viventi, esplorando la possibilitá che il pubblico di un’opera vada oltre la specie umana, e chiedendoci come l’arte possa essere utile nella crisi ecologica” – un approccio che si lega strettamente all’indagine di Pompeii Commitment sui possibili significati dell’eredità di Pompei come luogo di catastrofe e rigenerazione allo stesso tempo. Nell’ambito del progetto Back to Earth, Serpentine collaborerà con Eden Project e Alexandra Daisy Ginsberg per esplorare la possibilità di ottimizzare un giardino londinese per gli impollinatori e per diffondere il sito web al suo pubblico e network, con l’obiettivo di moltiplicare il numero di giardini ottimizzati per gli impollinatori in tutto il mondo. LP-SB
La commissione per impollinatori di Alexandra Daisy Ginsberg per l’Eden Project é finanziata da Garfield Weston Foundation, con il partner aggiuntivo Gaia Art Foundation e la collaborazione di Google Arts & Culture.
Back to Earth è curato e prodotto da Rebecca Lewin, Hans Ulrich Obrist, Jo Paton, Lucia Pietroiusti, Holly Shuttleworth and Kostas Stasinopoulos.
Un sentito ringraziamento a Nicoletta Fiorucci Russo e al Fiorucci Art Trust.
Immagine in home page: Alexandra Daisy Ginsberg, Sketch preparatorio, 2020. Courtesy l’Artista
La Dott.ssa Alexandra Daisy Ginsberg (Londra, 1982) è un’artista che esamina i nostri difficili rapporti con la natura e la tecnologia. Il lavoro di Ginsberg esplora argomenti diversi come l’intelligenza artificiale, la biologia sintetica, la conservazione e l’evoluzione, mentre indaga l’impulso umano a “migliorare” il mondo. Da più di dieci anni si occupa in maniera sperimentale di biologia sintetica. Autrice principale di Synthetic Aesthetics: Investigating Synthetic Biology’s Designs on Nature (MIT Press, 2014), nel 2017 ha completato il suo dottorato di ricerca, Better – che in inglese significa “meglio” – presso il Royal College of Art di Londra, interrogandosi su quanto il presente venga plasmato da potenti sogni di un futuro “migliore”. Ginsberg ha vinto il World Technology Award per il design nel 2011, la London Design Medal for Emerging Talent 2012 e il Dezeen Changemaker Award 2019. Due volte nominata per Designs of the Year (2011, 2015), il suo lavoro è stato descritto come “romantico, pericoloso … e tutto ciò che ci ispira a cambiare e mettere in discussione il mondo”. Ha esposto al MoMA di New York, al Museum of Contemporary Art, Tokyo, al National Museum of China, Pechino, al Centre Pompidou, Parigi, e alla Royal Academy, Londra, e la sua prima mostra personale è stata al Vitra Design Museum, Basilea, nel 2019. Il suo lavoro è in collezioni permanenti compreso l’Art Institute of Chicago, il Cooper Hewitt Smithsonian Design Museum, New York, e ZKM Karlsruhe.
Un giardino per non-umani
18 • 02 • 2021 Immaginarsi un punto di vista centrato nella natura e nelle sue manifestazioni