1. Estratto da:
Amie Siegel
Genealogies, 2016
HD video, colour/sound 26 min.
© Amie Siegel. Courtesy l’Artista e Thomas Dane Gallery, Londra / Napoli
2.
Amie Siegel
Materiali di ricerca, documentazione delle opere, still e brani di testo da Body Scripts (2015), Genealogies (2016), The Noon Complex (2016), 2022
© Amie Siegel. Courtesy l’Artista e Thomas Dane Gallery, Londra / Napoli
Amie Siegel è da tempo interessata alla vita di manufatti e oggetti; a come questi acquisiscono significato e valore culturale, a come viaggiano nel tempo, oscillando tra mode e patrimonio culturale. Le sue opere spesso si sviluppano attraverso tecniche di sovrapposizione e ripetizione per creare una costellazione abbondantemente stratificata di immagini e idee, consentendo alla narrativa che ne risulta di dispiegarsi in modo associativo nella coscienza dello spettatore. Il suo film Genealogies (2015) è in proiezione su pompeiicommitment.org per due settimane, dal 28 aprile al 10 maggio 2022, in occasione della partecipazione dell’artista a Pompeii Commitment. Materie archeologiche.
Genealogies combina romanzi, film, immagini, pubblicità e colonne sonore da molteplici fonti e crea un’indagine caleidoscopica del desiderio, dell’architettura e del corpo femminile, illustrando come questi vengono visualizzati nel cinema e sfruttati dalla pubblicità e dai media. Partendo dalla coreografia di Brigitte Bardot che prende il sole sulla terrazza sul tetto di Villa Malaparte nel film Il disprezzo (1963) di Jean-Luc Godard (titolo originale Le Mépris), Siegel apre un vaso di pandora su provenienza, remake e copia dell’opera d’arte. Dal romanzo di Wilhelm Jensen Gradiva a Freud, de Chirico, Rossellini, Curzio Malaparte, Moravia, Resnais, Robbe-Grillet, Pink Floyd e i Beastie Boys, alle immagini dei marchi Hugo Boss e Persol, Genealogies traccia una traiettoria stratificata di idee condivise e riprese nel tempo, speculando su omaggio, influenza e originalità e, sostanzialmente, mettendo insieme una linea genealogica di adattamento, appropriazione e ricorrenza, spogliata da ordini gerarchici e temporali.
Quando la voce narrante del film di Siegel spiega come Le Mépris sia liberamente tratto dal romanzo di Alberto Moravia Il disprezzo – che a sua volta aveva come spunto Gradiva di Wilhelm Jensen, novella su un archeologo tedesco ossessionato dalla figura di una donna raffigurata in un antico rilievo di Pompei – si sviluppa un’esplosione di associazioni. Il tempo stesso diventa sia soggetto che materia, guidando lo spettatore attraverso un viaggio nella produzione culturale stratificata e nelle svolte temporali di idee e luoghi, un’esplorazione estremamente rilevante per un sito come Pompei.
A seguire la proiezione di due settimane di Genealogies, vi è una raccolta di estratti visivi e testuali che popola il portale pompeiicommitment.org. Tra questi figurano le immagini della serie Body Scripts (2015), trentaquattro opere su carta incorniciate che dove il colore tipico del mare in Le Mépris è dipinto sulle pagine del romanzo di Alberto Moravia lasciando in evidenza solo i passaggi che descrivono la protagonista femminile e il suo corpo. Formano parte della raccolta anche immagini espositive dell’installazione video multi-canale The Noon Complex (2016) in cui Siegel ha rimosso digitalmente la figura di Brigitte Bardot dalle scene corrispondenti del film di Godard. La location del film – la Villa Malaparte sull’isola di Capri – viene quindi messa in primo piano, conferendo alle sequenze di riprese, dirette a un’attrice ormai assente, sensazioni misteriose e cariche di significato che richiamano alla mente le rovine di Pompei. CA-SB
Immagine in home page: Amie Siegel, Genealogies, 2016. Courtesy l’Artista e Thomas Dane Gallery, Londra / Napoli
Amie Siegel (Chicago 1974. Vive e lavora a Brooklyn, New York) lavora con film, video, fotografia, scultura, pittura e installazione. È nota per le sue opere stratificate e meticolosamente costruite che ritracciano e interpretano le sottocorrenti dei sistemi di valore, della proprietà culturale e della creazione di immagini. Tra le recenti mostre personali: Medium Cool, Blaffer Art Museum, Houston, Texas (2019); In Focus: Amie Siegel – Provenance, Tate St. Ives, UK (2018); Winter, Guggenheim Museum Bilbao, Spagna (2017); Strata, South London Gallery, UK (2017); 12×12: Amie Siegel, Berlinische Galerie, Berlino, Germania (2017); Interiors, Frye Art Museum, Seattle, WA, USA (2017); Quarry, Audain Gallery, Simon Frasier University, Vancouver, Canada (2017); Double Negative, Museum Villa Stuck, Monaco di Baviera, Germania (2016). Siegel ha partecipato a numerose mostre collettive e il suo lavoro è stato presentato alla 34a Bienal de São Paulo, Brasile (2021); 12a Biennale di Gwangju, Corea (2018); Dhaka Art Summit, Bangladesh (2018); Glasgow International, Scozia (2016); 5a Triennale di Auckland, Nuova Zelanda (2013); e la Biennale di Whitney (2008). I suoi film sono stati proiettati al Rottderdam International Film Festival (2019), Toronto International Film Festival (2014), Berlin International Film Festival (2014, 2006, 2003), Cannes International Film Festival (2011) e New York Film Festival (2009).