Lara Favaretto
Digging Up: Atlas of the Blank Histories, 2018
carotaggi, capsula di interramento, placche, sito web
Courtesy l’Artista e il Parco Archeologico di Pompei
Collectio Parco Archeologico di Pompei (Pompeii Commitment. Materie archeologiche)
Digging Up: Atlas of the Blank Histories è un progetto realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (II edizione, 2017), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
Connettendo Storia e storie e operando fra differenti discipline, Lara Favaretto crea la trama di un ricco tessuto in cui spazi e tempi diversi si intrecciano in un continuum denso di potenzialità, di scoperta e di racconto, in grado di ridefinire criticamente il concetto e l’esperienza di opera d’arte, mostra, museo. Digging-Up. Atlas of the Blank Histories esplora le molteplici, potenziali e persino contraddittorie interpretazioni con cui è possibile intendere la pratica del carotaggio, lo scavare e estrarre dal sottosuolo. Il progetto è stato presentato per la prima volta nel 2012 in occasione di dOCUMENTA 13 a Kabul, e poi ampliato e mostrato in Cappadocia nel 2017. Per questo nuovo capitolo di Digging-Up. Atlas of the Blank Histories, l’indagine si è basata su una raccolta di storie che si sono svolte a Pompei, all’interno e all’esterno del parco archeologico, fino ad arrivare in prossimità del Vesuvio, in zone quali Castellammare di Stabia, Ercolano, Torre del Greco, e Pozzuoli. Dal rinvenimento nel 1936 dell’enigmatico quadrato magico su una colonna della Palestra Grande dell’antica Pompei, al lago d’Averno dove Virgilio situa l’accesso al regno dell’oltre-tomba di Enea e a cui è legato un sortilegio della Fata Morgana, passando per l’abusivismo edilizio e l’occultamento del sito archeologico rinvenuto a Pollena Trocchia fino all’Osservatorio Vesuviano. L’unicità del territorio è definita da racconti, documenti e leggende tramandati dagli abitanti del posto, che hanno guidato l’individuazione delle aree presso cui effettuare una serie di estrazioni. Sono accadimenti di varia natura, storie omesse, talvolta occultate, sedimentate nel sottosuolo e che, tramite il carotaggio, tornano in superficie.
Una volta estratto, ogni singolo carotaggio viene esaminato da un geologo che, attraverso un’analisi dei materiali che lo compongono, ne identifica le diverse temporalità: una lettura orizzontale che trasforma il carotaggio in una sorta di timeline, una materializzazione spaziale del passaggio del tempo. Questo esame scientifico rende concreta la possibilità di ri-creare in futuro la stessa composizione chimica della terra appartenente a una determinata area geografica in una determinata epoca, e che contiene nel suo stesso DNA traccia delle storie che vi si sono svolte.
Ogni carotaggio è mostrato all’interno di una scatola per la conservazione standard, e successivamente archiviato insieme a tutti gli altri all’interno di un contenitore in ferro che, sigillato e sotterrato, diventerà una Time Capsule. Essa è sepolta in un punto sul Vesuvio, dove vi è una lastra in pietra lavica locale con incise le date di sotterramento e di riesumazione, quest’ultima prevista dopo un secolo, e le cui coordinate geografiche saranno trasmesse all’International Time Capsule Society (ITCS) di Atlanta. In corrispondenza di ogni punto di carotaggio è apposta una placca che riporta i dati dell’estrazione, creando un museo diffuso del territorio locale a partire dal Parco Archeologico di Pompei fino alle aree alle pendici del Vesuvio. I carotaggi sono stati condotti all’interno del Parco Archeologico di Pompei presso: Palestra Grande, Torre di Mercurio, Villa di Diomede, Foro Triangolare. In aree esterne ma di competenza del Parco Archeologico, gli interventi sono stati realizzati presso: il santuario Extra Urbano di Fondo Iozzino (Pompei), Villa Sora (Torre del Greco), Villa San Marco (Castellammare di Stabia). Sul territorio amministrato dal Comune di Pompei, presso le località di Messigno e in prossimità della Cappella della Giuliana. Gli ulteriori interventi sono stati condotti presso il Parco Archeologico di Ercolano e sul territorio dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio presso l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Lara Favaretto (1973, Treviso)
Il materiale che documenta l’intero processo di realizzazione del progetto è disponibile visitando il Commitment di Lara Favaretto, con un testo a firma di Andrea Viliani.