Pompei per l’Ucraina. Una lettera dal fronte
NIKITA KADAN con GIULIA COLLETTI
7 ottobre, ore 19.00
Parco Archeologico di Pompei, Palestra Grande
Introduce Giulia Colletti, con parole di Andrea Viliani
Rassegna di opere filmiche e immagini in movimento di artisti contemporanei dall’Ucraina, ideata dal Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino e presentata in collaborazione con il Parco Archeologico di Pompei, nell’ambito del progetto Pompeii Commitment.
Il programma “Una lettera dal fronte” è stato originariamente commissionato e prodotto dal Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino (membro AMACI-Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiani), a seguito dell’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022. Il programma è curato da NIKITA KADAN (Kiev, 1982; vive e lavora a Kiev) con GIULIA COLLETTI (curatrice dei progetti digitali e per il pubblico del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea). L’evento avrà anche una programmazione digitale temporanea dal 8 al 14 ottobre 2022 – sul sito pompeiicommitment.org e pompeiisites.org.
Le proiezioni a Pompei sono introdotte da una conversazione tra Nikita Kadan e Giulia Colletti, qui riproposta nella sua interezza
La programmazione
Yaroslav Futymsky, Flag is burning (La bandiera sta bruciando), 2019
colore, suono, 1:51 min. Courtesy l’Artista
Yaroslav Futymsky, Second attempt (Secondo tentativo), 2019
colore, suono, 3:28 min. Courtesy l’Artista
Le videoperformance di Yaroslav Futymsky sono spesso legate alle tracce della storia politica nascoste in un paesaggio. Allo stesso tempo prendono la forma di manifestazioni politiche in un mondo postpolitico: evocano fantasmi di rivoluzioni passate e presenti.
Katya Libkind, Where are Your Big Ears Dear Dead Grandma? (Dove sono le tue grandi orecchie, cara nonna?), 2021
colore, suono, 6:44 min. Courtesy l’Artista
La nonna di Libkind morì all’età di 86 anni in Israele, annegando in acqua. Mettendo in scena una fittizia conversazione nel giorno del suo compleanno, l’artista rende omaggio al suo antenato.
AntiGonna, Enter the War (Entra in guerra), 2017
colore, suono, 3:57 min. Courtesy l’Artista
La guerra risiede nelle profondità della Terra. Le persone stesse la lasciano entrare. La guerra chiede di entrare.
AntiGonna, Rave on the bones (Rave sulle ossa), 2017
colore, suono, 6:59 min. Courtesy l’Artista
In un periodo in cui la guerra in Ucraina si protrae, si protraggono anche i rave. Rave sulle ossa.
AntiGonna (in collaborazione con Nikita Kadan), Lucid Skin (Pelle lucida), 2019
colore, suono, 16:16 min. Courtesy gli Artisti
Il protagonista è un artista che ripensa la sua identità. Compie atti di autolesionismo come modo per punire la propria ‘mascolinità’.
Yarema Malashchuk & Roman Himey, Dedicated to the Youth of the World II (Dedicato alla gioventù del mondo II), 2019
video HD, colore, suono / HD video, color, sound, 9 min. Courtesy gli Artisti
Techno-rave Cxema e gioventù, su cui la macchina da presa mette a fuoco la mattina successiva all’evento. Questo è il luogo d’incontro che i giovani di Kyiv stanno aspettando e per il quale si stanno preparando. Questa particolare fuga dalla vita quotidiana e il suo rifiuto evocano forme di rituali moderni.
R.E.P., Yodler, 2011
colore, suono, 17:59 min. Courtesy gli Artisti
Yodler fa parte di una serie di video che documentano le performance che il collettivo R.E.P. ha realizzato in contesti diversi e periferici, secondo le tradizioni popolari locali e le attuali situazioni culturali. Ogni volta, il pezzo interpretato dall’attore prende in prestito il titolo dal linguaggio in cui è realizzato, portando la tradizione di musicisti popolari itineranti, in questo caso austriaci, che scrivono ed eseguono canti religiosi, storici ed epici.
R.E.P., Smuggling (Contrabbando), 2007
colore, suono, 10 min. Courtesy gli Artisti
La realtà documentaria di coloro che attraversano quotidianamente il confine, di coloro che si recano in un Paese limitrofo nella speranza di vendere una stecca di sigarette o una bottiglia di vodka per un misero profitto e che, in qualche modo miracoloso, corrisponde e non corrisponde alle azioni degli artisti che viaggiano con loro.
Nikolay Karabinovych, As far as Possible (Il più lontano possibile), 2020
bianco e nero, suono, 6:23 min. Courtesy l’Artista
Un gruppo di turisti viaggia in pullman attraverso l’estuario di Kuyalnitsky alla periferia di Odessa, nelle grotte in cui si rifugiarono alcuni ebrei, inclusa la bisnonna dell’artista, durante l’inizio della Seconda Guerra Mondiale.
Dana Kavelina, There are no Monuments to Monuments (Non esistono monumenti per i monumenti), 2021
colore, suono, 34:35 min. Courtesy l’Artista
Un gruppo di persone parla di un monumento presumibilmente eretto a memoria della Catastrofe, ma le loro parole si disgregano non permettendo di comprendere né a quale monumento né a quale catastrofe facciano riferimento.
Daniil Revkovsky & Andriy Rachinsky
Labor Safety in the Region of Dnipropetrovsk (Sicurezza sul lavoro nella regione di Dnipropetrovsk), 2018
colore, suono, 22:13 min. Courtesy gli Artisti
Filmati di vari siti industriali nella regione di Dnipropetrovsk sono assemblati senza un apparente montaggio specifico. Il video presenta un paesaggio di industrie in rovina ma ancora funzionanti, un paesaggio dalla natura e dal lavoro sviliti. Gli eventi che si susseguono sono a un tempo triviali e catastrofi: fanno parte della routine lavorativa ma forieri di uno stato di collasso.
Oleksiy Sai, The longest, the most productive – Deep cleansing power (Il più lungo è il più produttivo – profondo potere detergente), 2021
colore, suono, 3:29 min. Courtesy gli Artisti
Gli artisti Oleksiy Sai si guadagnano da vivere come registi di spot pubblicitari. I loro video sono collage di spot con slogan ripetuti come “Il più lungo e il più produttivo” o “Potere di pulizia profonda”. Come chiosato da un collega: ‘L’inferno me lo immagino così’.
Alina Kleytman, Responsibility (Responsabilità), 2017
colore, suono, 6:24 min. Courtesy l’Artista
Una ragazza sfoggia un ridicolo travestimento teso a mostrare come le persone “indossino” le aspettative altrui, cucendosele addosso come fossero vestiti.
Lada Nakonechna, Switch on Red (Passa al rosso), 2016
colore, suono, 3:02 min. Courtesy l’Artista, Galerie EIGEN + ART Leipzig/Berlin
Propongo di provare a posizionarsi dentro la Catastrofe e di immaginare modi per parlarne dall’interno. La Catastrofe è qualcosa di molto personale, ma d’altro canto non riguarda il singolo, perché la persona non è sola in questa situazione o in questa guerra. Si tratta anche di una catastrofe delle relazioni e della sfera sociale, che influenza la politica, gli atteggiamenti generali e le nostre relazioni”
Yuri Leiderman, Birmingham Ornament, 2010
colore, suono, 1:07 min. Courtesy l’Artista
Il film mescola forme innovative di poesia, musica e teatro con le tradizioni esistenti nel tentativo di superare i loro confini. L’opera filmica diventa una sorta di ornamento, in cui le linee frammentate e intrecciate tra loro formano una poetica unica.
Lesia Khomenkо, Self-portrait (Autoritratto), 2013
colore, suono, 7:33 min. Courtesy l’Artista
L’animazione in stop-motion si basa su un autoritratto. Mentre dipingeva il suo viso, l’artista continuava a modificare gli occhi. Essi fissano con insolenza lo spettatore per poi chiudersi gradualmente. Dopo aver raccolto 1.500 scatti per il video, l’artista ha dipinto un autoritratto con vernice bianca, trasformando la tela in uno schermo per la proiezione video. L’opera si ispira agli estenuanti tentativi di mettere a letto la sua bambina: entrambe fingono di addormentarsi mentre si guardano l’un l’altra. Questa processualità temporale intrisa di esperienza personale è trasposta nella processualità di un mezzo artistico: la pittura perde il suo tradizionale mezzo materico, lasciando solo un ricordo di sé.
Mykola Ridnyi, NO! NO! NO!, 2017
video HD, colore, suono, 22 min. Courtesy l’Artista
I principali eroi del film sono i giovani di Kharkiv, una città situata nella parte orientale dell’Ucraina. Il raggiungimento dei vent’anni coincide con lo scoppio della guerra nella vicina regione del Donbass. Un attivista e poeta LGBT, un modello di moda, un gruppo di artisti di strada, un creatore di videogiochi: tutti artisti o lavoratori creativi che abitano una pacifica città. La guerra colpisce tuttavia ciascuno di loro. Attraverso le loro relazioni con lo spazio urbano e la realtà dei social media, i protagonisti reagiscono e riflettono sugli eventi politici che sono costretti a esperire.
Mykola Ridnyi, Regular Places (I soliti luoghi), 2014 – 2015
video HD, colore, suono, 15:23 min. Courtesy l’Artista
L’andirivieni di cittadini in cinque luoghi pubblici intorno a Kharkiv è filmato da un’angolazione statica. Privo di contesto, il filmato sembra inconciliabile con il conflitto brutalmente violento tra attivisti filoucraini e filorussi che si è verificato nel luogo solo pochi mesi prima. Rompendo la tranquilla atmosfera, alcuni estratti audio sono stati sovrapposti al filmato; grida di minacce, avvertimenti, abusi e intimidazioni risuonano in scene indifferenti, in un confronto forzato tra recenti ricordi traumatici e un presente stato di negazione collettiva.